LDD 06 / parte 2

LDD 06 / parte 2

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LDD 06 | Luglio 2016

CAMPO (Gianfranco Bombaci, Matteo Costanzo, Luca Galofaro e Davide Sacconi)
Geografie della modernità

5 luglio 2016 – giorno 2

Inaugurazione di Modern Times, Modern Love, installazione collettiva di CAMPO e ospiti speciali
CAMPO dialoga con Marco Rainò. Tavola rotonda con ospiti e proiezioni video.

La Modernità è, più che un periodo storico (concluso?), una condizione culturale che riguarda, consapevolmente o meno, chi vive la contemporaneità.
Il Laboratorio Del Dubbio invita CAMPO a un confronto diretto su questo tema, partendo dal “dominio” dell’architettura – teorica e pratica – per esplorare altri territori disciplinari. Accompagna il dialogo l’ideazione e la realizzazione di un’installazione visiva che, oltre a presentare in un’inedita “formula sintetica” il prezioso percorso di ricerca e analisi sino ad ora definito da CAMPO negli spazi della sua sede operativa di Roma, si propone di stimolare la produzione di ulteriori connessioni e conoscenze.

Contributi di: CAMPO, Gianfranco Bombaci (2A+P/A), Matteo Costanzo (2A+P/A), Luca Garofalo, Davide Sacconi, Maria S. Giudici (Black Square), Alex Maymind, Amid.Cero9, Aristide Antonas, Behemoth, Dogma, Didier Fiuza Faustino, FORA + Beth Hughes, Map Office, Microcities, Miniatura, Philippe Morel, Raumlabor, Lukas Akinkugbe, Roberto Boettger, Hunter Doyle, Gerta Heqimi, Marta Kruger, Antonio Laruffa, Stefano Madezzi, Claudia Mainardi, Davide Matteazzi, Moad Musbahi, Angelica Palumbo, Sofia Pia Belenky, Lera Samovich, Adriano Tasso Marco Liana, Antonio Ottomanelli, Superstudio, Gabriele Mastrigli, Didier Fiuza Faustino, Fala Atelier, Lukas Feireiss, Pier Paolo Tamburelli, Fosbury Architecture, Ganko, Jacopo Laura, Paolo Oliva, Francesca Pagliaro, Pietro Salamone, Cecilia Tramontano, Mariabruna Fabrizi (Socks studio/Microcities), Fosco Lucarelli (Socks studio/Microcities), 2TR, Aldo Aymonino, BAN Baglivo Negrini Architetti, Franco Purini / Laura Thermes, GRAU, Labics, ma0, stARTT, TSPOON, ULTRA Architettura, Domitilla Dardi, Walter Nicolino, Barbara Brondi, Ambra Pittoni e Paul-Flavien Enriquez- Sarano, Paolo Inverni e Davide Daninos.

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CAMPO è uno spazio per dibattere, studiare e celebrare l’’architettura. Nel tentativo di sfuggire la tirannia del display, quella dipendenza dall’’aggiornamento continuo dei nostri schermi che sta consumando l’architettura, CAMPO intende esplorare le conseguenze di un ritorno alla presenza fisica del progetto nei suoi mezzi di produzione fondamentali. Vi invitiamo ad entrare in una stanza appoggiata ad un acquedotto romano, per un faccia a faccia con disegni, testi, immagini e modelli che sono allo stesso tempo strumenti e prodotti di una forma comune di sapere, l’’architettura.
Come un’’antenna che spunta dalle antiche rovine della periferia romana, CAMPO cercherà di intercettare e amplificare segnali flebili e distanti di visioni architettoniche, esponendo idee, esperimenti e ricerche che sfidano i modi convenzionali di intendere la città e i suoi processi di trasformazione.
Pensiamo alle iniziative di CAMPO come a liturgie della conoscenza, attraverso le quali possiamo pazientemente costruire un archivio comune di lavori, una fortezza contro l’evanescenza della memoria e l’instabilità dei significati. Ogni progetto è un gesto che stabilisce un centro di gravità e un limite, un atto rituale per stabilire un tempo per la comprensione, uno spazio per la discussione e un terreno per la celebrazione dell’’architettura.
CAMPO si trova a Roma ed è un progetto di Gianfranco Bombaci, Matteo Costanzo, Luca Galofaro e Davide Sacconi.

 

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english version below

LDD 06 | July 2016

CAMPO
Modern geographies

5th July 2016 – day 2

Opening of Modern Times, Modern Love, a group installation curated by CAMPO and special guests
CAMPO  in conversation with Marco Rainò. Round table with guests and video screenings.

Modernity, more than a (concluded?) historical period, is a cultural condition that has a more or less conscious impact on those who live in the contemporary world.
Laboratorio del Dubbio invites CAMPO to directly come to grips with these theme, starting with the “domain” of architecture – theoretical and practical – to explore other disciplinary territories. The dialogue is accompanied by the invention and production of a visual installation that besides presenting the precious path of research and analysis conducted to date by CAMPO in the spaces of its operative headquarters in Rome in an unprecedented “synthetic formula,” also sets out to stimulate the production of ulterior connections and knowledge.

With the contributions of: CAMPO, Gianfranco Bombaci (2A+P/A), Matteo Costanzo (2A+P/A), Luca Garofalo, Davide Sacconi, Maria S. Giudici (Black Square), Alex Maymind, Amid.Cero9, Aristide Antonas, Behemoth, Dogma, Didier Fiuza Faustino, FORA + Beth Hughes, Map Office, Microcities, Miniatura, Philippe Morel, Raumlabor, Lukas Akinkugbe, Roberto Boettger, Hunter Doyle, Gerta Heqimi, Marta Kruger, Antonio Laruffa, Stefano Madezzi, Claudia Mainardi, Davide Matteazzi, Moad Musbahi, Angelica Palumbo, Sofia Pia Belenky, Lera Samovich, Adriano Tasso Marco Liana, Antonio Ottomanelli, Superstudio, Gabriele Mastrigli, Didier Fiuza Faustino, Fala Atelier, Lukas Feireiss, Pier Paolo Tamburelli, Fosbury Architecture, Ganko, Jacopo Laura, Paolo Oliva, Francesca Pagliaro, Pietro Salamone, Cecilia Tramontano, Mariabruna Fabrizi (Socks studio/Microcities), Fosco Lucarelli (Socks studio/Microcities), 2TR, Aldo Aymonino, BAN Baglivo Negrini Architetti, Franco Purini / Laura Thermes, GRAU, Labics, ma0, stARTT, TSPOON, ULTRA Architettura, Domitilla Dardi, Walter Nicolino, Barbara Brondi, Ambra Pittoni e Paul-Flavien Enriquez- Sarano, Paolo Inverni e Davide Daninos.

 

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CAMPO is a space to debate, study and celebrate architecture. In an attempt to escape the tyranny of display – the addiction to continuous refresh and constant update that is consuming architecture – CAMPO will explore the consequences of a return to the physical presence of the architectural project in its fundamental means of production. We invite you to enter a room that leans against a Roman aqueduct, to face drawings, texts, images and models. They are instruments for production and at the same time products of a common form of knowledge – architecture. Like an antenna emerging from the ancient ruins of the periphery, CAMPO will attempt to intercept and amplify feeble and distant signals of architectural visions; exposing ideas, experiments and research that challenge the current understanding of the city and its processes of transformation. We think of the initiatives of CAMPO as liturgies of knowledge through which we can patiently construct a common archive of works, a fortress against the evanescence of memory and the instability of meaning. Every project is a gesture that establishes a temporary gravitational centre and boundary, a ritual act to frame a time for understanding, a space for discussion and a ground for celebration of architecture.
CAMPO stands in Rome as a project by Gianfranco Bombaci, Matteo Costanzo, Luca Galofaro and Davide Sacconi.