Il laboratorio del dubbio – sette mesi di esperimenti crossdisciplinari
La sera, prima di addormentarci, pensavamo a un nuovo tipo di spazio artistico, ma poi di notte tutto quello che sognavamo erano antidoti, capaci di incastonare nel fronte delle certezze un’ametista di incertezze: un laboratorio del dubbio, per usare l’espressione coniata da Carsten Holler come titolo di una sua splendida opera. Oggi coltivare il dubbio significa dare voce alla produzione del senso più intellegibile, invece che alla produzione del segno più redditizio.
Il laboratorio del dubbio è un esperimento a tempo, situato in uno spazio di co-working, non casualmente vicino a Casa Yasmina, e alla sede italiana di Arduino: il neo-cuore produttivo di Torino.
Il laboratorio del dubbio è uno spazio segnato dal tempo: sette mesi, sette interventi di artisti, accompagnati da scrittori autori scienziati musicisti e studiosi che comporranno testi dialettici intorno al senso e al peso e alla rilevanza delle loro opere: mostre, open-studios, conferenze, dialoghi, concerti.
Il laboratorio del dubbio è un generatore di relazioni molto umane, e un moltiplicatore di azioni abili a rispondere: l’incrocio poco giudizioso di una residenza e salon espositivo, nel quale gli artisti invitati potranno lavorare, installare, dialogare con visitatori e con la comunità inconfessabile di tutti quelli che vorranno capire e discutere: un loggione accessibile e non protetto.
Il laboratorio del dubbio è promosso da una ‘bande apart’ idiosincratica e dialogante: uno scienziato, un architetto, due artiste e uno scrittore.
Nel laboratori del dubbio tutto dovrà essere diverso da come potrebbe essere, e tutto dovrà essere messo in questione – tutto, tranne la capacità di porre nuove questioni.
Sara Enrico – Ruben Levi – Marco Rainò – Gianluigi Ricuperati – Elisa Sighicelli
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Il laboratorio del dubbio (Laboratory of Doubt) – seven months of cross-disciplinary experiments
In the evening, before falling asleep, we thought about a new type of art space. But then, at night, all the things we dreamt were antidotes, capable of embedding an amethyst of uncertainties into the forehead of certainties: a laboratory of doubt, to use the expression applied by Carsten Höller as the title of a splendid work. Cultivating doubt today means granting expression to the production of the most intelligible meaning, instead of the production of the most profitable sign.
The laboratory of doubt is a timed experience, situation in a co-working space, not coincidentally near Casa Jasmina, and the Italian headquarters of Arduino: the new productive heart of Turin.
The laboratory of doubt is a space marked by time: seven months, seven projects by artists, accompanied by writers authors scientists musicians and scholars who will compose dialectical texts around the meaning and weight and pertinence of the works: exhibitions, open studios, lectures, dialogues, concerts.
The laboratory of doubt is a generator of very human relations, a multiplier of actions capable of responding: the rather injudicious crossing between a residency and a salon, in which the invited artists can work, install, interact with visitors and the unavowable community of all those who will want to understand and discuss: an accessible and unprotected “gallery,” in the theatrical sense of the term.
The laboratory of doubt is driven by an idiosyncratic and dialoguing “band apart”: a scientist, an architect, two artists and one writer.
In the laboratory of doubt everything should be different from what it could be, and everything will have to be challenged – everything except the ability to raise new questions.
Sara Enrico – Ruben Levi – Marco Rainò – Gianluigi Ricuperati – Elisa Sighicelli
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Laboratorio del Dubbio
c/o Toolbox
Via A. da Montefeltro, 2 – 10134 Torino
durante le inaugurazioni l’entrata è da Via Egeo 18
/during the openings please enter from Via Egeo 18
apertura su appuntamento/open by appointment: info@laboratoriodeldubbio.it
www.laboratoriodeldubbio.it